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Ingroia tiene duro: "Io mai ad Aosta". Vuole appendere la toga al chiodo?

All'indomani della bocciatura del Tar del suo ricorso contro il trasferimento nella località alpina, l'ex pm antimafia ribadisce il rifiuto di traslocare

Matteo Legnani
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Aosta è una bella città: pulita, ricca di monumenti, circondata da bellissime montagne. Eppure, proprio, ad Antonio Ingroia non va giù. Sarà che lui era abituato al sole e al mare della Sicilia e non si vede proprio sotto la neve e con le caprette che gli fanno ciao. Così, oggi, all'indomani della sentenza con cui il Tar ha repinto il suo ricorso contro il trasferimento nel capoluogo alpino, l'ex pm antimafia ed ex leader di Rivoluzione civile, ha twittato che lui là non intende proprio andarci. "Ad aosta non andrò (come ho sempre detto) e Azione civile continua" ha cinguettato in risposta a un follower che gli chiedeva cosa avrebbe fatto dopo la sentenza del tribunale amministrativo regionale. Una domanda, a questo punto, appare inevitabile per Ingroia: forse che intenda appendere la toga al chiodo e lasciare la magistratura (anche se ha solo 54 anni e quindi non ha i requisiti per la pensione)?

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