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Borghezio: "La Lega contro la Kyenge mi ha lasciato solo, e ora difende Calderoli..."

Mario Borghezio

L'eurodeputato aveva detto del ministro: "E' una casalinga". Ha pagato con l'espulsione dal gruppo degli euroscettici. Ma dal Carroccio nessuna difesa. Ora, dopo "l'orango", sbotta contro la Lega

Ignazio Stagno
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"Se la Lega difende Calderoli fa bene, ma fa male quando non difende me. Mi sono rivolto alla Corte di giustizia europea contro la mia espulsione dal gruppo Efd. Spero che la Lega si decida a difendermi". Mario Borghezio è un fiume in piena. L'europarlamentare accusa il Carroccio, suo partito, di aver usato due pesi e due misure per "sanzionare" chi ha puntato il dito contro il ministro dell'integrazione Cecile Kyenge. Per Borghezio la Lega lo ha lasciato da solo dopo aver definito la Kyenge "una casalinga" e dopo essere stato espulso dal gruppo degli euroscettici di Strasburgo. Per Roberto Calderoli, che ha definito il minstro "un orango", invece, secondo l'europarlamentare, i piani alti della Lega si sono mobilitati per la difesa d'ufficio del vicepresidente del Senato.  Due pesi due misure - Così Borghezio accusa: "Io nei confronti del ministro non sono stato offensivo, ho detto che è una casalinga, ma quando si tratta di me, si scatenano anche le conseguenze… La Lega fa bene a difendere Calderoli, ma fa male a non difendere me, ora spero che si decida a farlo", afferma a Panorama. Infine l'europarlamentare dice la sua sulla gaffe di Calderoli e afferma: "Dare dell'orango a un ministro non è razzista, ma è anche evidente che si presta a una interpretazione malevola. Io non ho il pallino dei paragoni zoofili, se trovo una tigre o un orso in giardino, mi chiudo a quattro mandate.Ecco, io avrei preferito che al posto suo ci fosse stata una bella tigre o una pitonessa, e non una piccioncina". (I.S.)

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