La pitonessa: "Tutti i magistrati sono comunisti. Hanno condannato a morte Silvio"
La leader dei falchi del Pdl mette nel mirino i magistrati e invita il Cav a rialzare subito la testa
''I toni bassi non hanno funzionato perchè non c'è stata reciprocità. E quando una strategia non funziona si cambia''. Daniela Santanchè intervistata dalla Stampa parla di ''sentenza di condanna ingiusta'' e di ''punto di arrivo di una persecuzione politica'', ''i magistrati - aggiunge - non sono esseri divini e possono sbagliare. Hanno sbagliato. E adesso si deve riparare'', con la grazia. Tuona la pitonessa: "Ma cos'è questa storia che le sentenze si eseguono senza criticarle? Mi sembra che le sentenze della politica, del Parlamento e del governo, ossia i decreti legge e le leggi si critichino abbondantemente. Spesso con la violenza, come nel caso dei no-Tav". E comunque ''non sto zitta nei confronti di Napolitano", puntualizza la Santanché. "Pretendo che ristabilisca la democrazia. Lo deve fare. E' nelle sue funzioni. Questo fa di mestiere, è il custode della Costituzione e della democrazia. In questo caso la grazia è un diritto''. La guerra civile paventata da Bondi? ''E' da 20 anni che c'è una subdola guerra civile con un potere che vuole predominare sugli altri", dice Santanchè. "E Berlusconi viene perseguitato da questa casta comunista da 20 anni''. Ormai è certa che tutti i magistrati sono comunisti. "Tutti", dice. "E chi sta zitto è complice". E' ora di smetterla con l'ipocrisia'', dice al Messaggero: ''L'interdizione dalle sue funzioni pubbliche di un personaggio come Berlusconi cos'altro è? E' una forma di omicidio politico - sottolinea, - una sorta di ergastolo, una condanna a morte".