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Delbono sul film "Sangue":"Non giustifico l'ex br Senzani,ho solo visto il mostro in faccia"

Giovanni Senzani e Pippo Delbono

Il regista respinge le accuse: "Chi critica non ha visto il film e non ha visto lo sguardo del brigatista che racconta la fine di Roberto Peci"

Nicoletta Orlandi Posti
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"Non hanno visto il film". Pippo Delbono risponde così alla valanga di polemiche ha suscitato il suo nuovo film "Sangue" che ha appena vinto il premio Don Chisciotte al festival di Locarno per via del ruolo da protagonista dato all'ex Br Giovanni Senzani. E' sì, perché la pellicola da noi sarà proiettata per la prima volta il 1° settembre a Roma, ma il Pdl ha già presentato un'interrogazione parlamentare sul contributo della Rai, il Pd (per bocca di Giorgio Merlo della direzione nazionale) ha tuonato sul silenzio dei difensori della democrazia e della legalità "di fronte al protagonismo di persone che sono stati autori di efferati delitti", il giudice Giancarlo Caselli si è detto indignato.  A tutti Delbono risponde con un'intervista su Repubblica nella quale sottolinea che "le critiche arrivano da chi non ha visto il film che parla di esseri umani, non di brigatisti e della verità più profonda, la morte attraverso il racconto della perdita della persona più cara che ho, mia madre, e di un iomo che ha ucciso un altro uomo". "Io", continua il regista, " non assolvo nessuno. Faccio parlare un uomo sulla questione più profonda: come si può uccidere". E alle critiche sul fatto che Senzani non si è mai pentito dell'uccisione di Roberto Peci per ritorsione contro il fratello Patrizio, br pentito, Delbono è categorico: "Non si è pentito, né dissociato dal punto di vista politico, ma nel film mostra un pentimento più profondo: la consapevolezza che uccidendo ha ucciso una parte di sé". Il regista risponde anche a Caselli: "Non ha visto 'Sangue' o forse non sa vedere negli occhi delle persone. Se guarda negli occhi di Senzani nel film mentre racconta l'urlo di quell'uomo a cui ha tolto la vita che continua a sentire nelle orecchie vedrà che di quel gesto non se ne libererà mai". E comunque taglia corto Delbono: "Non mi interessa essere politicamente corretto. Sono un artista e voglio essere libero di guardare 'il mostro'". 

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