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Anziana derubata di 50 euro scrive al Papa per avere aiuto. Bergoglio le ragala 200 euro

Donna di Marghera scippata in autobus si rivolge al Pontefice, che le fa recapitare un assegno

Roberto Procaccini
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Meno male che Francesco c'è. Un'anziana donna di Marghera (Venezia) viene scippata sull'autobus mentre va all'ospedale a trovare il marito. Nel borsellino c'erano 54 euro. "E ora chi me li ridà?", si sarà chiesta la signora. Certo non le Forze dell'Ordine, perché la refurtiva di un borseggio sui mezzi pubblici viene trovata una volta ogni morte di Papa... "Ecco, magari il Pontefice" si sarà allora risposta la povera donna. Detto, fatto. E' il 21 settembre, l'anziana prende carta e penna e scrive a Jorge Bergoglio raccontandogli la disavventura. Il Santo Padre, che ha l'abitudine a tenere d'occhio mail e cassetta postale e l'attitudine alla generosità, legge, si commuove e stacca l'assegno. Il 5 ottobre si chiude il giro. Alla canonica dei Santi Gervasio e Protasio, nella frazione Carpenedo di Venezia, bussa il postino con una raccomandata spedita dalla Segreteria di Stato del Vaticano. All'interno un assegno - non trasferibile, non si sa mai - da 200 euro inestato alla donna. "Si tratta di un dono di Sua Santità - si legge in una nota che accompagna la raccomandata -, il Quale l'accompagna con la Benedizione Apostolica propiziatrice dei desiderati aiuti e conforti divini per essa e per il marito". Quadruplicare i soldi persi: superpotere da Pontefice.

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