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Marco Travaglio, Asia Argento e il sesso con Jimmy Bennett: "Aveva quasi 18 anni, non...". Si fa ridere dietro

Giulio Bucchi
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Il doppiopesismo di Marco Travaglio raggiunge livelli comici, probabilmente insuperabili. Il direttore del Fatto quotidiano è stato intervistato da Non è l'Arena per fornire a Massimo Giletti un punto di vista alternativo sul caso Asia Argento-Jimmy Bennett. Si parla di molestie sessuali su un 17enne ad opera di una donna di 37, in posizione emotiva, economica e professionale decisamente "dominante". A parti invertite, ricorda da vicino il Silvio Berlusconi, Ruby Rubacuori e il Bunga bunga, con una "sottile" differenza: in quel caso, la vittima era tale solo per la magistratura, visto che mai si è sognata di denunciare o accusare l'allora premier di alcun reato. Eppure... Leggi anche: Se parla la Argento va bene, se lo dice Bennett no. Porcata mondiale contro Giletti "Non ci sono questioni penali, non c'è una indagine, perché è necessaria la denuncia di Bennett e questa non è mai stata fatta, non c'è un processo, non c'è tanto meno una condanna. Ma non c'è nemmeno una questione morale". "Fare sesso con una persona di 17 anni e mezzo, cioè di poco minorenne, può essere illegale in alcuni Paesi, ma non è immorale - sottolinea a sorpresa al microfono di Danilo Lupoper -, salvo che naturalmente ci sia stata la violenza, ma non basta la parola di qualcuno per asseverarla. Ci vogliono delle prove che vanno poi accertate e verificate solo in un processo. E questo processo non c'è". E quando non c'era, nell'attesa, ci pensava il Fatto a condannare Berlusconi. Salvo poi scoprire che il tribunale vero lo avrebbe poi assolto, a sputtanamento ormai completato.

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