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Alessandro Meluzzi, dopo il caso del sindaco di Riace: "La Finanza indaghi su tutti gli accordi"

Maria Pezzi
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"La punta dell'iceberg di un fenomeno molto diffuso e generalizzato. Dietro l'immigrazione si annida il concreto rischio di un grande business". È questa l'opinione di Alessandro Meluzzi sul fattaccio dell'arresto del sindaco di Riace. La esprime a Lo Speciale. "Ogni epoca ha i suoi guru che diventano una sorta di profeti del pensiero unico e finiscono per imporre un'unica visione della società in una sorta di guerra fra buoni e cattivi, dove i cattivi sono quelli che rifiutano l'omologazione". "Mi auguro vivamente che anche in televisione", conclude il simpatizzante di Fratelli d'Italia, "si rendano finalmente conto che è giunto il momento di uscire da queste logiche e cambiare tutta la narrazione buonista che ha tenuto banco fino ad oggi, in un mix di ideologia e ipocrisia solidaristica". Quanti probabili "casi Riace” esistono in Italia? Risposta di Meluzzi: "Credo siano tantissimi. Ritengo sia facile scoprirlo andando ad indagare su tutti gli accordi sottoscritti dalle prefetture, dai sindaci e dagli enti locali con cooperative spesso improvvisate e create ad hoc in loco. Propongo un grande accertamento nazionale da affidare alla Guardia di finanza, e sono certo che alla fine dell'indagine andremmo pure a recuperare grandi quantitativi di risorse da investire nelle opere pubbliche e nello sviluppo del Paese”.  Leggi anche: Riace, Saviano contro Salvini

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