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Diego Fusaro, il fallimento umano. Giovanni Sallusti: dall'economia al sesso, incompetente su tutto

Maria Pezzi
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Diego Fusaro è l' intellettuale simbolo della nostra epoca, e davvero in questa presa d' atto non c' è un grammo d' ironia. Fusaro e solo Fusaro, infatti, è riuscito a dare definitiva nobilitazione culturale al fenomeno chiave dei nostri giorni: la morte del principio di competenza. È qualcosa che scorgete ogni giorno nelle pieghe della cronaca, Libero l' ha chiamata più volte "scemocrazia", la intuite nel volto sardonico di Giggino Di Maio che festeggia dal balcone di Palazzo Chigi la genialata di indebitare le prossime generazioni per pagare il reddito di fancazzismo, la ritrovate in quel nulla attorno a due peli di barba che si chiama Maurizio Martina, in teoria leader dell' opposizione, torna nelle parole di starlette e attorucoli che suonano "l' allarme fascismo" se gli italiani non votano come piace a loro.  Ma Fusaro fa di più, Fusaro sdogana e rivendica esplicitamente il principio dell' incompetenza. La tendenza era già emersa ogniqualvolta il nostro si era avventurato nel terreno accidentato della scienza economica, con cui mostra la stessa confidenza che Juncker ha con la sobrietà. Per rendere l' idea, a suo meditato giudizio l' Europa, quest' Europa ingabbiata dal Soviet iperdirigista di Bruxelles e appesantita da un Welfare State storicamente pachidermico, sta morendo di "turbocapitalismo" selvaggio, una delle sue supercazzole preferite. Ma è niente, rispetto a quanto viene a galla in questi giorni. L' ultima fatica letteraria dell'«allievo indipendente di Hegel e di Marx», come si definisce sul suo profilo Twitter (peraltro, una megamultinazionale al servizio dello sporco capitale yankee, ma transeat), s' intitola "Il nuovo ordine erotico", ed è nelle librerie da poche settimane per l' editore Rizzoli. Più di quattrocento pagine per dire che il "turbocapitalismo" di cui sopra ha generato una visione distorta e patologica della sessualità, tra le altre cose all' insegna della «precarizzazione erotica e sentimentale», della «femminilizzazione del maschio» e del deflagrare del «sesso virtualizzato» mortificante dei rapporti online.  Un bel tomo di filosofia sessuale, dove l' atto viene sviscerato in tutte le sue implicazioni antropologiche e non, evidentemente vergato da un esperto in materia e nostalgico della sana, antica, sfrenata trombata tra il maschio e la femmina. Macché. Molto peggio di una recensione negativa, interviene ai microfoni della "Zanzara" Aurora Pepe, la fidanzata di cotanto teorico del sesso. Il quale, si scopre, non padroneggia affatto l' argomento. Per approfondire leggi anche: Diego Fusaro, la Dago-bomba sessuale Non è che non sia uno uno particolarmente prestante o allupato, è che proprio non ne ha idea, è come se l' ayatollah Khamenei avesse scritto un trattato sulla tolleranza religiosa. «Non abbiamo mai fatto l' amore, davvero. Sono vergine anche nel segno zodiacale», confessa la discreta Aurora. E a quel punto immagini a quante e quali sedute di autosoddisfazione si sottoponga il filosofo, in effetti uso a sfoggiare nelle frequenti comparsate televisive un paio di scavatissime occhiaie... Nossignore.  «Lui non si masturba, e non guarda film porno». Né in compagnia né in solitudine: non frequenta l' istinto sessuale, Fusaro, e se lo ha lo confina perbene nelle segrete dell' Io. La giornata tipo sua e di Aurora, con le parole di quest' ultima, è: «Lui si sveglia, si mette a studiare, io cucino per lui, pulisco per lui, stiro le sue camicie. Lui legge sempre Hegel e basta». Il problema è che poi non ti piomba quotidianamente in tivù, sui giornali, sui social, nelle librerie, per spiegarti la "Fenomenologia dello Spirito", ma per insegnarti come scopare degnamente. Che, dopo le rivelazioni di Aurora, è come se chi scrive tenesse un corso avanzato di astrofisica quantistica. di Giovanni Sallusti

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