Cena "della fiducia", viene a galla tutto: "Al ristorante ha pagato Conte? No, Di Maio e Salvini..."
Anche alla cena "della fiducia", avvenuta lunedì 22 ottobre tra Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, c'era la tanto celebre "manina". Era lì anche lei, seduta in quel tavolo da sei al ristorante Da Sabatino, a Roma, dove all'uscita i giornalisti nottambuli hanno braccato il leader del Carroccio. A lui era stato affidato l'arduo compito di parlare con la stampa, impegno che gli altri due politici, un po' meno disinvolti di fronte alle telecamere, hanno delegato con grande gioia. "Avevamo tanta fame; mangiavamo fettuccine; la manina a tavola non c'era e non ha neanche pagato il conto; ha offerto Conte, un vero signore" ha raccontato il leader della Lega che ha citato la manovra senza soffermarsi troppo sull'argomento spinoso. Leggi anche: Di Maio si sente al sicuro solo con al suo fianco Salvini e Conte Insomma pare proprio che Conte, oltre a essere premier, avvocato e mediatore di un governo fragilissimo e diverso come non mai, sia anche un galantuomo. Eppure Luigina Pantalone, proprietaria dell'osteria, ha rivelato un'altra verità ai microfoni di Un giorno da pecora in onda su Rai Radio 1: "Non avevano prenotato, sono arrivati all'improvviso, ma il loro tavolo ce l'hanno sempre, li ho messi in uno da sei all'interno, perché faceva un po' freddo, in una saletta riservata" spiega la donna. Luigina sembra avere la memoria di ferro e racconta ogni minimo dettaglio di quella sera: "È stata una cena sobria: un po' di antipastino vegetale, della carne chateaubriand e un caffè". Leggi anche: Ue, è arrivata la bocciatura della manovra I conduttori del programma radiofonico hanno incalzato la proprietaria ricordandole che Salvini ha parlato di fettuccine: "No, melanzane, peperoni, zucchine, un po' di mozzarella. Niente primo, sono passati subito alla carne con verdure". Sicuramente nel bere si saranno contenuti meno e invece.."Per loro solo acqua del sindaco, del rubinetto, espressamente richiesta", fa sapere la donna. E il conto? "80 euro, arrotondato per la mancia. Hanno pagato alla romana, ognuno più o meno 30 euro, li ho visti che tiravano fuori i soldi". Insomma, il presidente del Consiglio non avrebbe pagato proprio nulla tranne che la sua parte. Allora perché mentire su una cena che è stata estremamente sobria? Forse perché i tre vertici del governo non ci vogliono svelare che quella manina c'era davvero e li teneva a bada per non farli spendere più del dovuto, viste la costosa manovra - secondo l'Ue - presentata e rigettata.