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Imane Fadil, Minzolini punta il dito: "Cos'hanno fatto dopo 24 ore". La vergogna di Giannini e Travaglio

Giulio Bucchi
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Una vergogna italiana, sulla pelle di Imane Fadil. Nel suo retroscena sul Giornale, Augusto Minzolini riflette sulla barbarie di questi giorni, con diversi "fior di colleghi" che stanno strumentalizzando il giallo della morte della modella marocchina testimone del processo Ruby per presunto avvelenamento in chiave politica, solo per colpire Silvio Berlusconi. Leggi anche: "Cos'aveva in mano Ruby contro il Cav". Morte Imane Fadil, il Fatto tocca il fondo "Su certi fatti di cronaca bisognerebbe essere cauti, attendere risultati dell'autopsia o, ancor meglio, quello delle indagini prima di lasciarsi andare a congetture, invece niente. Inopinatamente a 24 ore dalla notizia, La Repubblica tira in ballo la tragica fine di Fadil per mettere con due articoli (uno di Massimo Giannini) ancora una volta la pietra tombale sull'esperienza politica del Cav". Non solo: "Sul Fatto lo stesso Marco Travaglio, pur ammettendo che l'analisi del cui prodest non mette in relazione Berlusconi con la vicenda, fa la stessa cosa". Se mai fosse stato necessario dimostrarlo ancora una volta, questa è la prova definitiva: "L'esistenza del Cav dà fastidio a una narrazione che vuole un'Italia divisa tra un Salvini, leader della destra italiana e un polo, che magari rimetta insieme Pd-grillini, guidato, a seconda delle preferenze, o da Zingaretti (La Repubblica) o dai 5 stelle (Il Fatto)". E pensare che Minzo non aveva ancora letto l'editoriale di Travaglio di oggi.

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