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Emilio Fede salvato in extremis: condannato a 4 anni, non andrà in carcere. Ruby, la mossa decisiva

Giulio Bucchi
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Non andrà in carcere, Emilio Fede. La Procura generale di Milano ha sospeso l'ordine di carcerazione in relazione alla condanna a 4 anni e 7 mesi che gli è stata inflitta giovedì per il caso Ruby, accogliendo un'istanza dei suoi difensori motivata da ragioni di età e salute. L'ex direttore del Tg4 ha quasi 88 anni. A presentare al sostituto procuratore Bianca Bellucci l'istanza di differimento della pena è stato l'avvocato Salvatore Pino. Leggi anche: "Alla mia età, una prova che...". Emilio Fede, lo strazio dopo la condanna A questo punto, la difesa di Fede depositerà nei prossimi giorni al Tribunale della Sorveglianza di Milano la richiesta di far scontare al giornalista la condanna ai domiciliari, sempre facendo riferimento a ragioni di salute e all'età superiore ai 70 anni. Una soglia anagrafica, quest'ultima, che, in base alla legge, non garantisce la sospensione automatica dell'ordine di carcerazione che segue una condanna definitiva superiore ai 4 anni. Spetta al Tribunale della Sorveglianza decidere caso per caso. Per Fede, prossimo al compimento degli 88 anni a giugno, la concessione dei domiciliari è certa. Se invece non fosse stata presentata l'istanza alla Procura Generale (per tutta la mattinata non è accaduto), sarebbe diventata molto concreta l'ipotesi della carcerazione per l'ex direttore.

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