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Otto e Mezzo, Vittorio Sgarbi e la clamorosa teoria su Armando Siri: "Altro che Greta Thunberg..."

Davide Locano
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Un Vittorio Sgarbi assolutamente scatenato, quello che ha animato lo studio di Otto e Mezzo, il programma di Lilli Gruber su La7 nella puntata di martedì 23 aprile. Non solo le "fucilate" contro Luigi Di Maio, ma anche il suo peculiare punto di vista sull'indagine che riguarda Armando Siri, il sottosegretario leghista sul quale il governo si sta spaccando in modo irreversibile. "Quando Greta Thunberg parla del pianeta... il pianeta è anche questo - premette Sgarbi -. Hai visto la Puglia? Da Giuseppe Conte a Di Maio, questi disperati vedono la terra devastata dalle pale eoliche e non se ne sono accorti: hanno autorizzato incentivi europei, anche italiani. Il problema è diverso da quello di Armando Siri". Dunque, il critico d'arte spiega: "Non voleva aiutare Matteo Messina Denaro, pensava di fare una cosa nobile perché il rinnovabile è bello: peccato che al nord non ve ne sia traccia". E ancora: "La sua colpa non sarebbe la mafia, ma un emendamento che lui riteneva tutto sommato anche logico: pensa che l'eolico sia buono, sono pazzi. È una catastrofe, altro che Greta Thunberg: lì c'è l'orrore". Già, Sgarbi le pale eoliche le odia da tempo. Leggi anche: Andrea Scanzi umiliato nel salottino di Lili Gruber

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