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Marco Travaglio insulta Matteo Salvini: "Nuovo Mussolini? No, ecco cos'è davvero". Ma i sondaggi lo asfaltano

Giulio Bucchi
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Dal "nuovo Mussolini" al "nuovo Ridolini". Marco Travaglio si esibisce in variazioni sul tema dell'insulto a Matteo Salvini. Nel suo editoriale sul Fatto quotidiano, il direttore regala perle di odio sul conto del leader della Lega, definito "strano soggetto che cambia idea e umore col tasso di umidità". Si parla di crisi e Travaglio, come tutti i grillini, si sente un po' sulla graticola anche se, c'è da sottolinearlo, a differenza di Luigi Di Maio il direttore più grillino d'Italia sotto sotto vi spera.  Leggi anche: "Nessun danno". Alessandra Ghisleri, il sondaggio su Salvini: dramma per Pd, M5s e Fatto Così, come da copione, cavalca la tigre giudiziaria e affonda: "Da quando è esploso il Caso Rubli (Salvini, ndr) s'è buscato la savoinite e pare un tantino suonato. Ha perso la lucidità e il tocco magico. Non ne azzecca una manco a pagarlo (nemmeno in euro)". E giù rampogne su Ursula von der Leyen ("Il M5s la vota, salvandola dallo smacco e acquisendone la riconoscenza. Ma i leghisti dicono astutamente no, sperando nello smacco per Conte e Di Maio. Che invece la spuntano. Risultato: bye bye Giorgetti"), euro-complotti (Travaglio, punto nel vivo, arriva a sostenere che non sono i 5 Stelle ad essersi intesi con i dem sulla Von der Leyen, ma la Lega ad andare a braccetto con il Pd e Forza Italia "su Tav e altre grandi opere inutili, Autostrade, Radio Radicale, Tap, inceneritori, trivelle, F-35, Venezuela, bavaglio alle intercettazioni, separazione delle carriere e no al salario minimo". Praticamente tutte le campagne fuori di senno dei 5 Stelle) e autonomia ("In alto mare perché la legge leghista fa acqua da tutte le parti anche per la Corte dei Conti", assicura il direttore). Conclusione? L'unica cosa seria è il caso Rubli. E l'abbiamo capito. Lo capiranno anche gli italiani?". A giudicare dai sondaggi, no.

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