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Cicchitto: "I falchetti della Santanchè? Sono solo dei pappagalli"

Fabrizio Cicchitto e Daniela Santanchè

L'ex capogruppo alla Camera contro i baby Pdl alla cena con Berlusconi. E sull'esercito di Silvio: "Dei giullari"

Andrea Tempestini
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Un Fabrizio Cicchitto di guerra. Attivissimo, durissimo, cattivissimo. Nel mirino della colomba in trincea, ora, ci finiscono i baby-falchetti della nidiata di Daniela Santanchè. La metaforica voliera che contraddistingue il cielo degli azzurri s'affolla sempre più. Dopo le già citate colombe e i pluricitati falchi ecco spiccare in volo, ammesso che possano volare, i pappagalli. Con questo termine, infatti, Cicchitto bolla i "falchetti" riuniti nella cena in San Lorenzo in Lucina di martedì sera. Nel suo ultimo durissimo crescendo, l'ex capogruppo alla Camera spara anche contro i "pittoreschi personaggi che poi danno vita a cosiddette brigate, eserciti di salvezza e di perdizione". Un riferimento tutto dedicato all'Esercito di Silvio, bollato come un gruppo di giullari. Quindi l'attacco ai baby della Santanchè, intruppati in "iniziative spericolate o vanesie". Si annidiano tra loro, accusa, sono degli "autentici giovinastri incaricati di ripete, come pappagalli ammaestrati, degli slogan usati dieci anni fa", e il loro obiettivo sarebbe quello di abbattere Alfano.

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