tragedia
Il caso dell'ex Ilva sta generando pareri contrastanti, ma una cosa accomuna l'opinione di tutti: quello che sta per accadere a Taranto è l'inizio della fine. Lo dice anche Nicola Porro, che sulle pagine del Giornale parla di un "suicidio industriale", i cui responsabili rimarranno indenni. "La mortificazione del più importante stabilimento di produzione di acciaio in Italia, ha dei colpevoli ben identificati: magistrati, politici e grandi giornali che non hanno avuto il coraggio di dire che quell'impianto è un pezzo fondamentale dell'industria italiana, che per quell'impianto non c'è ancora una sentenza, si dica una, che dimostri il supposto disastro ambientale".
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L'ArcelorMittal ha ugualmente scelto di abbandonare il sito, perché il Parlamento ha tolto lo scudo penale con quella che Porro definisce "indecorosa, ma politicamente corretta, legge approvata il 3 di novembre". Ma come fanno - si chiede sempre il giornalista - i dirigenti di ArcelorMittal a rispondere di ciò che può arrivare dalle condotte passate. "Proprio in queste ore il tribunale penale di Taranto ha imposto prescrizioni talmente dure nella conduzione degli impianti da costringere lo spegnimento di un altoforno. Insomma chi mette le mani là dentro ci lascia le penne". Il triste destino dell'Ilva ha però radici ben più lontane: "nel luglio del 2012, quando vengono arrestati i Riva, alcuni loro manager e viene sequestrato il cuore della fabbrica. Un pezzo del Pil italiano muore perché lo ha deciso una magistratura che, ripetiamo, senza alcuna decisione definitiva, ha stabilito che l'Ilva fosse un disastro e i Riva il mostro". E la politica? Beh, la politica "è stata zitta, silente". Imbarazzata.
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Commenti all'articolo
albaval
05 Novembre 2019 - 16:19
Stanno facendo lo stesso con A14 un disastro. Vorrei vedere un giudice fermo con 20 Km di coda, sicuramente interverrebbe un elicottero a nostre spese-
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mzee6
05 Novembre 2019 - 15:37
Porro, quando afferma che la Magistratura è colpevole di aver definito i Riva un mostro e lo stabilimento un disastro, sa che lo può dire ...tanto non succederà nulla a lui perché è un'opinione e in più un'opinione di un giornalista e i giornalisti non si toccano. Ma credo che la Magistratura non si curerà di ribattere ad un Porro qualsiasi.
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mzee6
05 Novembre 2019 - 15:33
Rispondere a Porro e argomentare con dati di fatto è come spalare la neve, una fatica inutile. Dire che i Riva avrebbero dovuto proteggere Taranto dai miasmi dell'acciaieria era un loro dovere industriale e sociale e dato che non lo facevano la Magistratura si è mossa. Ma per Porro, colpire la Magistratura è un mantra di chi non ha argomenti e sa che se lo dice il popolino si esalta.
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