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Greta Thunberg, la clamorosa inchiesta del geopolitico americano: "Investimenti milionari, chi la sfrutta"

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Caterina Spinelli
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Proprio alla vigilia del vertice di Madrid - quello che ha portato al fallimento degli ecologisti - sul sito canadese Global Research è stata postata un'inchiesta di William Engdhal, 75 anni, analista geopolitico americano e autore di best seller sulle guerre del petrolio, il quale, citando nomi e fatti precisi, sostiene una tesi clamorosa. A riportare la lunga analisi è Italiaoggi che parla della grande finanza mondiale. Quest'ultima, alleata per l'occasione con l'Onu e l'Unione europea, si starebbe servendo di Greta Thunberg come icona mediatica per creare allarmismo sul riscaldamento climatico provocato dall'uomo (una fake news, sostiene Engdhal), e innescare di conseguenza il business più redditizio dei prossimi decenni, il cosiddetto Green new deal, la rivoluzione dell'economia verde.  Leggi anche: Greta Thunberg, figuraccia mondiale: foto seduta per terra. Le ferrovie tedesche: "Balle, era in prima classe" Non si parla di pochi quattrini, bensì di investimenti di oltre 100 trilioni di dollari, da raccogliere con massicce emissioni di obbligazioni speculative. Fondi - sempre secondo Italiaoggi - da riversare, mediante il credito, sulle nuove imprese climatiche, anche a prescindere dal loro effettivo valore e know-how. Nel mirino di Engdhal due gli uomini chiave: il banchiere inglese Mark Carney, capo della Banca d'Inghilterra, e l'ex vicepresidente Usa, nonché vice di Bill Clinton, Al Gore. Insomma, altro che buonismo disinteressato. 

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