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Maria Elena Boschi e le banche, no a Elio Lannutti in commissione: "Non voteremo mai quell'antisemita"

Giulio Bucchi
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"Chi? Quell'antisemita? Mai". Maria Elena Boschi chiude un portone in faccia a Elio Lannutti, auto-candidato del M5s alla presidenza della Commissione Banche. Sul tema, visto il precedente di Etruria, la Boschi ha i nervi scoperti ma le polemiche stavolta sono tutte per l'ex fondatore di Adusbef, sconfessato dallo stesso Luigi Di Maio anche se lui tira dritto e non si ritira dalla corsa. Leggi anche: Banche e salvataggi, la vergogna dell'Europa, Furto tedesco: noi schiavi, loro... "Noi siamo stati chiari fin dall'inizio - spiega la Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera, intervistata da Repubblica -: Lannutti per noi è invotabile, e non per il conflitto di interessi con suo figlio, ma per le frasi vergognose dette sugli ebrei". Il riferimento è a un vecchio post di Lannutti in cui si diffondeva il falso storico anti-semita dei Protocolli dei Savi di Sion. "Chi porta avanti pregiudizi squallidi antisemiti non avrà mai il nostro voto, qualunque attività faccia suo figlio. Mi chiedo come i 5 Stelle possano continuare a sostenere questa candidatura". L'altro riferimento è al presunto conflitto d'interessi di Lannutti, il cui figlio è dipendente della Banca Popolare di Bari su cui papà, da presidente di Commissione, dovrebbe eventualmente indagare. 

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