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Enrico Mentana, "in studio come in una trincea". Diretta coronavirus, la verità dietro le quinte del TgLa7

Francesco Specchia
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Immaginatevi il treno del film Cassandra Crossing, lanciato verso la sua folle corsa con un virus che, implacabile, gli ballonzola nella pancia d' acciaio. Ecco, questa è la tv delle dirette del coronavirus: un treno con tanti vagoni quanti i principali broadcasters italiani con gli scompartimenti al posto dei programmi. Molti dei quali sono chiusi o sospesi, altri azzoppati dalla mancanza di pubblico e di ospiti, altri ancora vivono dei piccoli eroismi quotidiani dei loro conduttori.

 


Una veloce carrellata.
Rai. La Tv di Stato ha seguito scrupolosamente il decreto della Presidenza del Consiglio: ha sospeso per qualche giorno lo scalpitante Vespa (l' ospite Zingaretti aveva il coronavirus), la Sciarelli a Chi l' ha visto e, per un giro, Serena Bortone alla tolda della redazione per metà remota di Agorà per un giro, anche se tutti rientrano oggi. Si è fermata anche Mara Venier, mentre si allestiscono studi esterni come ospedali da campo (uno adiacente al cavallo di Viale Mazzini). L' informazione è diventata dominante: tutte concentrate sulla hard news Unomattina e Storie Italiane a cui sono saldamente ancorati Alberto Matano e Eleonora Daniele che continua a dirigere il traffico del talk col pancione.
Bianca Berlinguer continua con Cartabianca dove, tra gli ospiti competenti, Michele Mirabella oscura l' incompetenza di Mauro Corona. Marco Liorni, come al solito in punta di piedi, a Italia sì, con tutti i talent collegati da casa fa il 20% degli ascolti. Gran lavoro dei tecnici, registi, cameramen che subiscono sanificazioni in furioso stile cinese ad intervalli regolari.

 

Mediaset. Dalle parti del Biscione, sospesi inevitabilmente Porro contagiato dal virus, Bonolis a Avanti un altro (con annessa polemica che ci guarderemo bene dall' alimentare) e il caravanserraglio di Uomini e donne, mentre Costanzo va in registrata. Tutta l' informazione prosegue senza requie. E i pesi massimi non si scollano da davanti a telecamere neanche a cannonate: d' Urso ha praticamente la brandina da campo dietro le quinte; Del Debbio legge Sant' Agostino assieme al susseguirsi delle notizie; Giordano e Palombelli continuano ottimamente ad interpretare la cronaca; Hunziker e Scotti presidiano Striscia inviando in trincea il Gabibbo e i suoi figli. De Filippi, indomita, persiste nel mantenere la diretta di Amici. Le maestranze, seppur timorose dietro la mascherina lavorano alacremente.
La7. I Cairo Boys fanno come se nulla fosse. Il direttore Mentana vive lo studio come un' eterna trincea e non vede l' ora di aggrapparsi a una maratona; e tutti i giornalisti-conduttori - da Tortora a Sardoni, da Pancani a Merlino, da Panella a Floris e Formigli - rimangono fieramente di picchetto ai palinsesti. Salta, certo qualche puntata registrata come quella della Gruber in favore delle dirette dal Palazzo, ma nel complesso la macchina tiene. Il problema sono gli ospiti: chiusi gli studi di Milano, è tutto un fiorire di collegamenti Skype.
Sky. L' emittente ha registrato due casi di coronavirus, uno tra i giornalisti, quindi gli studi di Rogoredo sono off limits per gli esterni. La produzione delle dirette s' è dovuta, nel week end giocoforza rallentare con 2 ore di registrata in più. Mantiene la programmazione, ma il palinsesto tra turnisti e quarantenati, è inevitabilmente modificato. Sospeso temporaneamente il programma Vite del direttore De Bellis, alcuni conduttori - ad esempio Inciocchi - confermano la diretta da studio, altri come la Pira aprono la lor finestra via Skype, altri ancora ancora come Cartolano tornano a fare il mestiere degl' inviati dalla zona rossa. Sky ha trasformato parte delle sue dirette anche in una campagna di raccolta fondi per l' emergenza. Nel complesso, il treno non si ferma e i macchinisti dell' informazione hanno tutta l' intenzione di portarlo in stazioni sicure...

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