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Coronavirus e isolamento? La lezione di Mauro, 81 anni, custode di Budelli: "Che bello fare l'eremita"

Daniela Mastromattei
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Mentre il presidente Mattarella ci invita a essere «orgogliosi di questa Italia» nonostante gli errori e i ritardi che rendono tutto ancor più doloroso, nonostante ciò che non ha funzionato, nonostante il Covid-18 sia il pettine che fa emergere i nodi del nostro Paese, il governo aspetta che la curva del virus scivoli in basso con la speranza che l' impatto della crisi sull' economa non sia un collasso immediato. Intanto noi restiamo ai domiciliari. Isolati e temendo a breve un esaurimento nervoso. Per questo abbiamo bisogno di guardare oltre e volare alto, se possibile. Di rubare qualche pillola di saggezza a chi vive in totale solitudine (e felice) sulla bellissima isola di Budelli, nell' arcipelago della Maddalena, in Sardegna. Lui è Mauro Morandi, arzillo 81enne, in "quarantena", si fa per dire, da 31 anni. Ovviamente, dice: «Non soffro come gli altri italiani costretti in casa per evitare il contagio».
Robinson Crosue, ex insegnante di ginnastica, nel suo fortino sul Mediterraneo, dove capitò per caso mentre tentava di navigare dall' Italia alla Polinesia, con la natura è ormai una cosa sola, si confonde con l' acqua cristallina e la sabbia corallina. Di Budelli, dove nessun turista può sbarcare, ne è il custode: «Molti si annoiano perché non possono andare a correre o a bere l' aperitivo o a ballare o a fare bagordi, ma non penserete mica che quella sia vita, è solo sopravvivenza. La vita è altro, è sbalordirsi davanti alla bellezza della natura».
Certo, «bisognerebbe prima imparare ad apprezzarla, la bellezza è anche nelle piccole cose che non si riescono più a vedere, perché bombardati da ciò che ci viene proposto in continuazione dal sistema consumistico».

Scoprire l'anima - Dal suo casolare di pietra, dove lo abbiamo raggiunto al telefono, l' eremita è un fiume in piena: «Per salvare la mente bisogna scoprire l' anima». Facile a dirsi... «L' umanità ha segato il ramo dell' albero sul quale era seduta. La natura si è ribellata, c' è poco da fare. Chissà se il virus smuoverà qualche coscienza». Ma che suggerisce per combattere la noia di chi è a casa? «Sia chiaro non do ricette, vi racconto quello che faccio io. Leggere è sempre una buona cosa, i libri spingono alla riflessione e all' introspezione. Spesso non si ha il coraggio di pensare perché non si vogliono affrontare i propri errori, questo è un errore che fanno soprattutto gli uomini. La donna è più sensibile, ha una marcia in più rispetto ai maschi. «Non a caso madrenatura è femmina, l' uomo invece resta sempre quel cacciatore che uccideva prima per sfamarsi, poi per il territorio e oggi per il potere».
Ecco, «io salverei le donne, ma non tutte, solo quelle con la D maiuscola, le quali non hanno acquisito la mentalità dell' uomo. Certe femministe sono partite bene, ma poi si sono perse e si sono ritrovate a copiare gli uomini». E a scimmiottarne il peggio.
Oltre alla lettura... «La creatività, quella che mette costantemente in pratica il gentil sesso» in cucina, nei lavori a maglia, riordianando la casa e gli armadi, in questi giorni più che mai. «Io per esempio faccio le foto, mi piace molto, ma non col telefonino, con quello sono buoni tutti», sottolinea Morandi. «L' uomo deve tornare ai lavori manuali, io faccio costruzioni in legno, ma certi maschi in casa potrebbero approfittare del tempo a disposizione per aggiustare cose rotte o migliorarne altre. Purtroppo persino i bambini non vengono educati alla creatività, quando ero piccolo i miei genitori mi regalavano assi, chiodi e martello e io realizzavo le capanne degli indiani, avevo solo cinque o sei anni. Oggi si regalano giocattoli e quando i bimbi li rompono, per cercare di capire come funzionano all' interno, vengono rimproverati dai genitori. Così non si stimola ma si interrompe sul nascere la loro creatività. Bisogna lasciarli liberi di disegnare anche lo scarabocchio serve, non state lì a fargli copiare case e alberi altrimenti da grandi non faranno altro che copiare. Insomma bisogna tornare a essere creativi, ripeto, disegnate, appendete dei fogli sul compensato e poi al muro e date libero sfogo alla fantasia». Come parte la giornata? «Con degli esercizi di respirazione per rilassarsi e una passeggiata».
La felicità è questa? «La felicità dura un attimo, come un bacio all' innamorato. La vita come diceva Schopenhauer è un pendolo che oscilla tra dolore e noia. E ogni tanto capita di essere felici. Nel frattempo si può essere sereni se si smette di aspirare continuamente a qualcosa...».

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