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Otto e Mezzo, Marco Travaglio sul Mes: "Quei soldi non sono gratis", cortocircuito per il direttore e Giuseppe Conte

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Toh, lo ha capito anche Marco Travaglio: il Mes è una fregatura. Il direttore del Fatto Quotidiano, nonché portavoce-ombra di Giuseppe Conte, nel salottino di Lilli Gruber, a Otto e Mezzo in onda su La7 martedì 14 aprile, è costretto ad ammettere l'ovvio, ossia che il fondo salva-Stati nelle forme in cui è stato sottoscritto dal suo fido avvocato del popolo all'Eurogruppo, per l'Italia, potrebbe rivelarsi una sorta di cappio al collo. "È vero che quei soldi ci servono, ma da quello che ho capito non sono gratis", ha spiegato Travaglio. Bella scoperta: come è noto, non ci sono condizioni solo per gli aiuti sanitari, che saranno una goccia in mezzo al mare della crisi economica che seguirà quella sanitaria. E così, il direttore del Fatto Quotidiano, si trasforma in equilibrista per difendere il premier, affermando pari pari quello che aveva detto lo stesso Conte. Ovvero, che al Mes l'Italia non ricorrerà. Lo dice ammettendo che quei soldi "non sono gratis", insomma confermando la bontà delle tesi di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, così come la aveva confermata Conte nella conferenza stampa-show (in cui, paradossalmente, aveva però attaccato i leader di FdI e Lega). Insomma, per Conte-Travaglio (o Travaglio-Conte) il cortocircuito è completo: basta vedere queto video per rendersene conto. Ci si chiede: se sono contrari, Conte cosa ha firmato a fare?

 

 

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