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Giulio Sapelli contro Luigi Di Maio: "Cina? Come collaborare con la Germania nazista"

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Il coronavirus dovrebbe aver aperto gli occhi a quei politici, soprattutto di stampo grillino, sostenitori di Pechino. Se lo augura Giulio Sapelli, storico ed economista. "Io spero vivamente che questa crisi insegni agli italiani una volta per tutte cos’è la Cina, ossia un Paese che si spaccia come grande potenza ma dove la gente mangia ancora gli animali senza macellarli con tutte le regole igieniche del caso. Del resto, dal mio punto di vista, collaborare con la Cina è come collaborare con la Germania nazista". Uno schiaffo, quello di Sapelli su Startmag.it, a buona parte del nostro establishment "di cui il nostro attuale ministro degli Esteri è l’esponente meno illustre". Insomma a Luigi Di Maio e Movimento 5 Stelle.

 

 

Sapelli, tra le tante cose, accusa Pechino per il fatto di non averci detto neppure la verità su un'epidemia arrivata da Wuhan. Questo - prosegue - "è semplicemente una vergogna". Eppure per il professore non c'è da sorprendersi: "Non scopriremo mica adesso che la Cina si è comprata mezzo Nord Italia e alcune industrie di punta, ma anche buona parte della nostra classe dirigente? O che i cinesi – vedi la storia emblematica delle donazioni di mascherine – sono maestri assoluti della propaganda? Io credo che dobbiamo essere contenti se non siamo ancora un paese occupato militarmente". 

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