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Bruno Vespa sulla fase 2 dei parrucchieri: "Non hanno fretta di riaprire, meglio lavorare in nero a domicilio"

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“Molti parrucchieri non hanno fretta di riaprire”. È la convinzione di Bruno Vespa, nonostante la numerose proteste pubbliche del settore, che vorrebbe ripartire prima di giugno. “Con tutte le limitazioni che correttamente devono subire - spiega il conduttore di Porta a Porta sui social - si sono fatti due conti e lavorano in nero a domicilio”. Una questione di sopravvivenza per parrucchieri e barbieri, che appartengono alla categoria dei sommersi. Come scrive Vespa nel suo editoriale su Il Giorno, i salvati sono i 18 milioni di lavoratori dipendenti, mentre i sommersi sono i 5 milioni di autonomi ufficiali, ai quali si aggiungono gli oltre 3 milioni di lavoratori in nero. “Dai sondaggi - evidenzia il giornalista della Rai - le differenze tra sommersi e salvati emergono in modo drammatico. I salvati sono quasi indifferenti alla fretta sulle riaperture, lasciano che il governo decida con calma. I sommersi sono sommersi molto più di quanto i salvati non immaginino”. 

 

 

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