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Ignazio Corrao: "In Europa l'Italia non deve accettare nessuna condizionalità". L'incubo della troika

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I 5 Stelle non sono molto contenti della proposta Merkel-Macron sul Recovery Fund. Il perché lo spiega Ignazio Corrao, in una intervista alla Stampa. "Intanto la modalità: è sbagliato che a muoversi da soli siano Francia e Germania. Se avessero a cuore l'Europa dovrebbero far esprimere direttamente la Commissione europea, anche perché loro non rappresentano tutti gli altri Paesi e poi l'entità delle risorse è troppo bassa. Sarebbero necessari 2 mila miliardi, che è la cifra indicata nella proposta approvata dal Parlamento europeo la settimana scorsa. Ecco, la Commissione Ue dovrebbe partire da lì per trovare magari un compromesso con i Paesi come l'Austria, l'Olanda, la Danimarca, la Svezia, Paesi chiamati "frugali" ma che sono ancora fermi alle politiche di austerità". 

 

 

Duemila miliardi non è una cifra molto alta? "Ci dovrà essere un compromesso che secondo me dovrebbe essere attorno a mille miliardi per assicurare all'Italia 100 miliardi che andrebbero ad aggiungersi agli oltre 50 del decreto Rilancio, che però sono a debito: 150 miliardi in tutto corrisponde al calo del nostro Pil che è di circa il 10%. Dobbiamo vedere quale sarà la proposta concreta e finale. Solo allora sarà possibile valutare: se ci sono condizionalità come o peggiori di quelle previste per ottenere i fondi del Mes, allora varrà lo stesso concetto di contrarietà alla troika. Non saranno accettabili tagli alla scuola, alle pensioni, alla sanità. No a riforme che strangolano, legati ai principi di austerità". 

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