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Coronavirus, Maria Rita Gismondo: "Pazienti positivi anche dopo un mese dalla scomparsa dei sintomi? Ecco cosa succede davvero"

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Qualcosa non torna su questo coronavirus. A notare una certa particolarità è Maria Rita Gismondo. "Di cose strane in questo periodo ne abbiamo viste tante - esordisce -. Fra queste ci ha particolarmente incuriositi una, seppur ridotta, casistica di pazienti che, anche dopo un mese dalla scomparsa dei sintomi, continuano a essere positivi al test del tampone". La virologa sul Fatto Quotidiano presenta varie ipotesi prima di arrivare a una conclusione: "Si è pensato che il virus avesse dei 'santuari' dove potesse nascondersi a infezioni 'atipiche'", niente di tutto ciò, "la soluzione era molto più banale". L'esperta prende in esame uno studio di ricercatori della Corea del Sud: "Il KCDC (Centro coreano per il controllo delle malattie) ha condotto una ricerca su 108 casi e indagini epidemiologiche su altri 285 allo scopo di stabilire se i pazienti debbano andare in quarantena per 14 giorni dopo essere stati dimessi dagli ospedali". Risultato? "È stato evidenziato che il tampone può dare esito positivo, non per la presenza del virus vivo e infettante, ma per il permanere di pezzetti di virus morto, ancora per molti giorni dopo la sua totale uccisione". Per la Gismondo si tratta di "un fenomeno spiegabile tecnicamente", ma parecchio strano.

 

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