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Marco Travaglio, la sua teoria sul caso Palamara: "Perché Salvini deve ringraziare Bonafede"

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Le intercettazioni di Luca Palamara e altri togati contro Matteo Salvini? Per Marco Travaglio quanto accaduto è semplicemente "un pianto greco". Il direttore del Fatto Quotidiano, nel suo editoriale, dice chiaro e tondo: "Non si capisce dov'è il problema se due pm che mai si sono occupati né si occuperanno di Salvini sparlano di Salvini (fra l'altro sui suoi attacchi alla Procura di Agrigento, non sui suoi processi)". In sostanza per il re dei manettari Travaglio si tratta di "intercettazioni penalmente irrilevanti di Palamara. Cioè - prosegue senza ritegno -: se fosse dipeso da Salvini, le chiacchiere sul suo conto di Palamara non sarebbero mai uscite e lui non avrebbe mai potuto piagnucolare".

 

 

Ed ecco che il leader della Lega deve fare, almeno a detta del direttore filo-grillino, solo una cosa: ringraziare il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. "Per fortuna di Salvini - scrive in merito alla riforma che prevede la divulgazioni delle informazioni scovate dai Trojan - Bonafede non diede retta a Salvini e non vietò di pubblicare le intercettazioni". Ma oltre all'ex ministro dell'Interno Travaglio ha un altro acerrimo nemico: Guido Bertolaso. L'ex commissario per l'emergenza coronavirus della Lombardia "fa il turista". Così descrive il direttore del Fatto la visita dell'ex presidente della Protezione Civile alla Sicilia. Visita che per Travaglio è inutile, visto e considerato "che Bertolaso non ha competenze su quasi nulla (è un chirurgo specializzato in malattie tropicali africane, piuttosto rare in Italia), può fare tutto con la stessa enciclopedica incompetenza" conclude nella sua solita colata di odio.

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