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Antonio Padellaro a Tagadà, gufata a Giuseppe Conte: "Il suo partito? Te lo dico da amico: non lo fare, porta male"

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Il partito di Giuseppe Conte non s’ha da fare. Le firme di punta del Fatto Quotidiano sono state chiare sull’argomento, scacciando l’idea di una lista del premier proveniente dai sondaggi, che l’hanno ‘fiutata’ tra il 12 e il 15 per cento. Marco Travaglio da Lilli Gruber ha parlato di un Conte “dopato di coronavirus” a livello di popolarità e lo ha messo in guardia: “Farebbe un danno al Pd, al M5S, ma soprattutto a lui. Ne abbiamo visti tanti di premier che volevano fare il partito e poi si sono sciolti come neve al sole, a cominciare da Mario Monti”.

 

 

Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Padellaro, che con Tiziana Panella a Tagadà ha fatto un discorso simile: “Il partito di Conte? Se io fossi un suo amico, gli direi mai, non lo fare, anche perché porta male. Il precedente di Monti non depone bene. Inoltre il profilo basso ha giovato a Conte perché ha dato la sensazione di un personaggio un po’ improvvisato alla politica ma che cercava di fare il suo senza sgomitare”. Tutto però è cambiato con l’emergenza coronavirus: “Il premier è diventato protagonista, di conseguenza i suoi orizzonti si sono allargati”. Ma in quanto al partito, anche Padellaro è d’accordo con Travaglio: “Indebolirebbe la maggioranza, invece di rafforzarla”. 

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