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Coronavirus, Andrea Crisanti e i 10 nuovi focolai in Italia: "Il rischio di un nuovo lockdown"

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Dieci nuovi focolai in Italia, da Bolzano a Porto Empedocle passando per Bologna e Mondragone. Una situazione che preoccupa. E così l'uomo che ha reso il Veneto un'eccellenza nella gestione del coronavirus - prima di rompere con Luca Zaia - non si stupirebbe se l'Italia piombasse in un nuovo lockdown. I nuovi focolai per Andrea Crisanti non promettono bene. "Del resto - spiega a Repubblica il professore che dirige la microbiologia dell'Università di Padova - il coronavirus non se ne è andato", i dati parlano chiaro, "qualcuno la malattia la trasmette". A trasmetterla, a differenza di quanto pensano alcuni suoi colleghi, anche gli asintomatici: "Non capisco proprio come certi colleghi abbiano potuto fare affermazioni fuorvianti e non coerenti con le stesse direttive del ministero alla Sanità sul tema degli asintomatici. Si sono presi una grave responsabilità" ha tuonato in riferimento ad Alberto Zangrillo e ai dieci che hanno firmato un dossier sull'indebolimento del Covid-19.

 

 

La malattia, come sostiene da tempo Crisanti, si diffonde "molto rapidamente" ed è proprio questo il problema. "Bisogna chiudere tempestivamente". E non è detto che agli italiani non tocchi di nuovo il lockdown, anche se l'esperto si augura il meglio. "Chiaramente a ottobre il rischio aumenterà. Le persone staranno più al chiuso, le temperature saranno più basse, e l'umidità più alta. Poi c'è l'effetto confondente con altre malattie da raffreddamento. Per questo bisogna incoraggiare tutti a fare la vaccinazione anti influenzale. Pure su questo ci vuole verità".

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