Matteo Salvini indeciso sul voto a settembre, risvolto segreto: "Ci sarebbero problemi al nord"
Mesi fa la Lega ha fatto di tutto per strappare ai 5Stelle la bandiera del taglio delle poltrone. Adesso Matteo Salvini è ufficialmente per il Sì al referendum sul taglio dei parlamentari, ma sperando che vinca il No. Basso profilo, in campagna elettorale, anche perché le Camere con 345 parlamentari in meno prevedono un ridisegno dei collegi e questo metterà in difficoltà i leghisti proprio nella roccaforte del Nord, a quel punto con un drastico ridimensionamento degli eletti, e malumori a non finire.
Ci sarebbero grandi problemi nei collegi, scrive Repubblica. Claudio Borghi, l'ex presidente della commissione Bilancio della Camera, l'anti europeista, consigliere economico di Salvini, ha annunciato al Corriere: "Da cittadino voterò No. Da politico e rappresentante dei cittadini ho detto Sì perché era nel programma della Lega e della coalizione gialloverde ma io sono sempre stato contrario". Alessandro Sallusti sul Giornale di ieri annotava: Tenersi i parlamentari e mandare a casa questo governo di incapaci potrebbe essere uno scambio interessante. Del resto scegliere il minore dei mali è segno di intelligenza e saggezza". Proprio su questa dicotomia c'è grosso dibattito nella Lega e in tutto il centrodestra.