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Coronavirus, Massimo Galli stoppa il governo: "Follia aprire gli stadi, stesso errore delle discoteche"

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"Capisco che togliere i “circenses” agli italiani possa dispiacere, ma dal punto di vista scientifico portare il pubblico negli impianti sportivi può avere gli stessi effetti che abbiamo visto nelle discoteche". L'ennesima figuraccia del governo rischia se già non lo è la riapertura degli stadi "le scuole mi pare sacrosanto dobbiamo aprirle, non gli stadi", così il professor Massimo Galli responsabile di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano in un'intervista al quotidiano Il Messaggero. Galli spiega come esista già il precedente: al partita giocata a Milano di Atalanta-Valencia in cui ci fu una sostenuta trasmissione del virus.

 

 

"Probabile, giusto ricordarlo. Ma d’altra parte se il virus si trasmette facilmente in una discoteca, come abbiamo visto, lo stesso avviene allo stadio. Siamo all’aperto, ma con persone che difficilmente non si accalcano. E per gli sport al coperto la situazione è ancora più critica. Fino a quando la situazione è questa bisogna rinunciare al superfluo. Siamo tornati a superare ampiamente le mille diagnosi al giorno, legate solo in parte al fatto che abbiamo aumentato i tamponi. Però l’andamento dell’epidemia ha caratteristiche non tali da rassicurarci".

 

 

 

Poi torna sul tema discoteche spiegando come il problema del contagio non sia tanto la diffusione tra i giovani ma il passaggio agli anziani:. "Abbiamo fatto uno studio a Castiglione d’Adda, dove il virus era circolato liberamente per una settimana infettando un quarto della popolazione. C’era una differenza enorme tra giovani e anziani. I giovani erano sotto il 14 per cento, gli anziani sopra il 35".

Il virologo non ritiene inopportuna un apertura posticipata delle scuole, "non sarei stato scandalizzato e non lo avrei ritenuto un fallimento se le scuole avessero aperto solo il primo ottobre, in una situazione in cui tutto fosse stato sistemato a dovere. Giorno dopo giorno emergono varie difficoltà e poi in mezzo ci sono delle elezioni. Se devi aprire le scuole, per poi chiuderle per le elezioni, infine le devi pulire e poi riaprire... Insomma, valeva la pena aspettare. Detto questo, mi preoccupa il fatto che è difficilissimo ottenere il distanziamento a scuola.

Bisognerebbe valutare sistemi alternativi, magari a rotazione fare lezione da remoto per un terzo degli scolari di una classe. Infine, avremmo bisogno di più test e presenza sanitaria nelle scuole. La misurazione della febbre a casa mi lascia perplesso. E avremo problemi quando cominceranno a esserci tutte le altre infezioni alle vie respiratorie, non mi è chiaro cosa succederà nelle varie regioni per il vaccino anti influenzale rivolto a bambini e ragazzi".

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