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Coronavirus, Giuseppe Remuzzi e la verità sull'aumento di contagi: "Una fase di sorveglianza. L'immunità solo grazie alle cellule T"

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L’autunno sarà "migliore di quel che molti pensano". Giuseppe Remuzzi non ha dubbi: "Se usiamo buon senso, mascherine, distanziamento, e rimettiamo nel cassetto ansia e isteria" le previsioni sono ottimistiche. Il direttore dell’Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs al Corriere della Sera parla di "uno studio appena pubblicato su Lancet dell’Istituto nazionale di Statistica e dell’Università di Milano, che rileva come nella prima quindicina di maggio del 2020, nella seconda e in tutto giugno, non ci sia stato eccesso di mortalità rispetto all’anno precedente. La fase epidemica in Italia è sostanzialmente finita. Il che non vuol dire che non ce ne sarà un’altra, ma che è improprio parlare di seconda ondata".

 

 

Per Remuzzi quella odierna non è altro che una fase di sorveglianza: "Mi sembra normale. Il numero dei positivi non è una voce alla quale guardare con paura". Meno ottimistiche le speranze sul vaccino contro il Covid-19, le cui attese paiono parecchio lunghe. Nel frattempo però, per un'immunità temporanea, dobbiamo confidare nelle cellule T. "Queste - spiega l'esperto - sono cellule della memoria. Il nostro sistema immune infatti è una macchina per ricordi, che si rafforza e si espande quando incontra una cosa già vista in passato. Gli anticorpi spariscono rapidamente. L’immunità invece si creerà così, con le nostre cellule della memoria, grazie a proteine di altri virus, anche quello del raffreddore, oppure a vaccinazioni che già abbiamo fatto". 
 

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