Raffaele Simone, docente di linguistica, è finito nel mirino delle critiche per avere fatto fatto una battuta infelice ("C'è un giudice a Berlino") dopo aver appreso la notizia che Silvio Berlusconi era stato contagiato dal Covid. "Ma io volevo dire che anche chi pensa di ergersi al di sopra delle leggi non è in condizioni di farlo. Mi riferivo all'atteggiamento negazionista dell'ambiente che gravita attorno a Berlusconi. Non intendevo augurare la morte a nessuno", si giustifica oggi in una intervista al Corriere della sera.
Silvio Berlusconi, il professor Raffaele Simone: "Coronavirus, è la volta buona?". Maria Giovanna Maglie: "Patetico nazista"
“Leggete con attenzione questo testo nazista e ditemi voi se questo che augura la morte a Silvio Berlusconi ed ai ..."Parlavo di liberarsi politicamente di persone che hanno l'atteggiamento che conosciamo rispetto al virus", risponde ancora il professore. "Devo riconoscere che quel post è stata la cosa più infelice che abbia mai scritto. E infatti, l'ho eliminato dopo due ore. Voleva essere uno sberleffo, scritto in chiave sardonica, perché davo per scontato che nessuno potesse pensare ad intenzioni malevole", spiega il docente. "Ho sbagliato e non posso che ripetere che è stata un'uscita infelice. Ma bisognerebbe vedere che cosa mi è piovuto addosso pochi minuti dopo la pubblicazione di quel post. Sono stato letteralmente investito di insulti e di minacce. A me sì hanno augurato di morire. La mia uscita infelice non giustifica né autorizza la valanga di odio che mi è stata scaraventata addosso. Ma di questo non si parla", sentenzia piccato Simone. L'ultimo messaggio è per Berlusconi: "Gli auguro di cuore una pronta e completa guarigione".