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Bruno Vespa su M5s e Pd: "Il Mes come lo sparo di Sarajevo per la prima guerra mondiale". Governo agli sgoccioli?

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Gli esiti delle Regionali sono stati stravolti. "Il centrodestra conquista una regione storicamente a sinistra, amministra tre quarti del Paese, eppure sembra che abbia perso", verga Bruno Vespa nell'editoriale sul Giorno, dove non può fare a meno di notare come le elezioni siano state considerate solo una vittoria del governo. Ma - e qui per il conduttore di Porta a Porta arriva il problema - alla tranquillità dell'azionista di minoranza (il Pd), si affianca la turbolenza di quello di maggioranza (il M5S)". Il motivo? In primis perché "da quando Luigi Di Maio ha lasciato il timone, la nave va alla deriva".

 

 

Vito Crimi secondo Vespa non è Churchill e "adesso Di Maio - il più strutturato della compagnia - deve riprendersi il comando, ma se si espone i cecchini lo abbattono. Dunque deve mimetizzarsi in una segreteria politica. Eletta da chi, visto che in Rousseau credono ormai solo Casaleggio e i suoi cari?". Non solo, perché a minare la tenuta dell'esecutivo giallorosso ci pensano anche "i 37 miliardi del Mes, destinati alla sanità". In poche parole per i grillini "il Mes sarebbe quel che fu lo sparo di Sarajevo per la prima guerra mondiale: rischio serio di scissione, di possibile crisi di governo, di cataclisma. La politica è affascinante perché irrazionale. Ma con l'autunno e l'inverno che ci aspettano stiamo scherzando col fuoco". 

 

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