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Papa Francesco, parla il cardinale Pierluigi Consorti: "Le sue riforme restano impantanate"

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"Un papato impantanato nella gestione di sfide a cui era stato chiamato dal Conclave nel 2013", questa l'analisi di Pierluigi Consorti al vertice dell'associazione dei canonisti degli atenei italiani, alla luce del "licenziamento" del cardinale Angelo Becciu accusato di aver dirottato i fondi del Vaticano. Pierluigi Consorti processa il settennato bergogliano. "Dei cantieri di riforma avviati continua a non vedersi la fine - spiega il titolare della cattedra di Diritto canonico all'Università di Pisa al quotidiano Il Giorno -, a partire dall'attesa, nuova costituzione sulla riorganizzazione dei dicasteri della Santa Sede. Al contempo la trasparenza e la moralità nelle operazioni finanziari dentro le mura leonine faticano a farsi prassi". 

Secondo Consorti dopo 7 anni di pontificato "era lecito attendersi qualche provvedimento concreto in più. Il Papa sembra aver la bicicletta giusta per pedalare fino alla meta, ma il terreno è ancora troppo fangoso. Paga una diffusa mentalità clericale da principi della Chiesa, non da servitori del Vangelo". 

Inutili dunque i moniti di Bergoglio sulle sulle alte sfere ecclesiastiche "Nel caso Becciu ciò che più sconcerta", afferma Consorti "non è tanto la sua ammissione di parte degli addebiti a lui contestati quanto piuttosto il fatto che non si sia posto problemi a indirizzare 100mila euro dal conto della Segreteria di Stato alla sua diocesi di origine e di conseguenza alla coop del fratello. Quel che in ambito laicale suona come un conflitto d'interessi per troppi uomini di Chiesa è un modo di agire normale". Quanto alle rimostranze di Becciu che contesta di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia nonostante l'accusa di peculato e che ora chiede un giusto processo, Consorti risponde: "Ne ha diritto, l'ordinamento vaticano riconosce a tutti questo principio (..)La tendenza a lavare i panni sporchi in famiglia lontano dai riflettori è dura a morire. Qui, però, non si parla di procedimenti dell'ex Sant' Uffizio sull'osservanza della dottrina. Nella procedura penale non sono ammesse scorciatoie".

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