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Alberto Zangrillo, l'appello: "Basta tamponi a casaccio, non ha senso". Altra frecciatina a Massimo Galli (senza nominarlo)?

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Alberto Zangrillo lancia un altro richiamo di buonsenso. "Farsi un tampone a casaccio per stare tranquilli o perché si ha qualche linea di febbre non ha senso. Il tampone serve per tracciare. Serve per delle evidenze utili a isolari cluster, nuclei sociali o familiari", ha detto senza mezzi termini il primario di anestesia e rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano ospite de Il Caffè del Mercoledì.

 

 

Nonostante questo non bisogna allarmarsi. O almeno non troppo. Per Zangrillo bisogna mantenere la lucidità. "L’Italia sta reagendo in modo positivo - prosegue -, il coronavirus non è un fenomeno italiano ma europeo e mondiale. Noi siamo stati un modello, nonostante gli errori che abbiamo commesso nella prima fase". Tra questi anche quello di imputare ai giovani gran parte della colpa della seconda ondata. "Sono stati ingiustamente e anche brutalmente accusati di essere la causa di tutto. Ma loro sono il futuro. Gli stiamo togliendo tutto o quasi tutto come la possibilità di aggregarsi e socializzare a scuola. Dobbiamo dargli mandato di occuparsi di propri genitori, dei propri nonni, zii e amici anziani. Questo sarà meglio di qualsiasi lockdown". Frecciatina a Massimo Galli che, ancora una volta, ha detto l'esatto contrario? Forse, soprattutto dopo gli ultimi screzi.

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