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L'aria che tira, "come lo chiamava il Pd". Carlo Calenda volta le carte: la vergogna che il Pd cerca di nascondere

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"Assurdo". Carlo Calenda, in collegamento con Myrta Merlino a L'aria che tira su La7, non nasconde il suo misto di amarezza e sconcerto per l'arroccamento del Pd intorno a Giuseppe Conte. L'avvocato foggiano, ricorda senza polemica ma con veleno il leader di Azione, "è stato il presidente del consiglio di Salvini, il Pd lo chiamava burattino di Salvini e dopo un solo mese di governo insieme al Movimento 5 Stelle lo hanno indicato come punto di riferimento dei riformisti".
 

 

 

"È evidente che le perplessità di Renzi erano le perplessità del Pd - riconosce Calenda -, tuttavia rimane questo scoglio, che si vada avanti con Conte. L'unico assetto possibile è quello che c'è in Europa, dove sono alleati Forza Italia, il Pd, i liberali, LeU, la parte più razionale del M5s, questi partiti dovrebbero dar vita a un governo con una personalità autorevole". Resta il giudizio negativo su Renzi "che ha aperto questa crisi in modo scomposto e sbagliato" e senza indicare davvero una soluzione "trasparente".

 

 

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