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Elsa Fornero, crisi isterica contro Salvini a Tagadà: "Alto tradimento, io peggio di Mussolini?", zittita dalla Panella

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Ossessione pura, quella di Elsa Fornero contro Matteo Salvini. Un'ossessione che riesplode con tutta la sua dirompenza anche a Tagadà, il programma di Tiziana Panella in onda su La7, nella puntata di oggi, mercoledì 27 gennaio. Un'ossessione che stupisce la stessa conduttrice. In studio si parlava delle consultazioni, del possibile nuovo governo, del futuro di Giuseppe Conte. E si disquisiva anche della possibilità che il premier dimissionario non riesca a strappare un terzo incarico, aprendo così la porta a un governo tecnico, magari guidato da Marta Cartabia.

 

Dunque, la Fornero: "Marta Cartabia? Potrebbe anche mettere con le spalle al muro qualcuno. Tutta questa qualità in politica non la vedo", premette per poi subito spostare l'attenzione sul leader della Lega. "D'altronde voi prima parlavate di Salvini. In questi giorni io ho fatto una conferenza con l'università di Marsiglia. Mi sono ritrovato una dichiarazione di Salvini in cui diceva, rispondendo a un giornalista, che la Fornero è peggio di Mussolini. Peggio di chiunque. Quando sarò al governo ne chiederò il processo per alto tradimento. Ma vi rendete conto? Questi che cosa volevano? Adesso che ci facciano delle prediche... vorrei che chi vota Salvini ci pensasse", aggiunge nella sua intemerata.

Fuori tema, tanto che anche Tiziana Panella la riprende: "Ci siamo allontanati dal punto". E l'ex ministro del Lavoro: "Eh, però scusate... ma certe volte... Se mi parlate di Giancarlo Giorgetti è un certo tipo di persona, Salvini invece...", aggiunge una Fornero fuori controllo. E a quel punto anche Gerardo Greco, ospite in studio, si scaglia contro di lei: "Sì, ma il segretario della Lega è Salvini, non Giorgetti. Il punto è chi possa reggere in mano un cerino del genere. Lo può fare la Cartabia?". Ma niente, ad Elsa Fornero interessa soltanto attaccare Salvini. Ce la ritroviamo ancora, puntualmente, in televisione. Con lo scopo unico di dar contro al leghista.

 

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