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Otto e Mezzo, Lilli Gruber e lo sfottò a Vito Crimi: "Chissà cosa voleva dirci..."

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Anche a Otto e Mezzo, protagonista suo malgrado è Vito Crimi, capo politico a tempo del M5s, impegnato ieri, martedì 9 febbraio, nelle consultazioni con Mario Draghi e impegnato, soprattutto, a cercare di spiegare le piroette dei grillini in questi ultimi giorni di consultazioni. Protagonista anche a Otto e Mezzo perché Crimi, in precedenza a DiMartedì, sempre ieri sera è stato bersagliato da Alessandro Sallusti e poi da Concita De Gregorio. Su La7, invece, tocca a Lilli Gruber, che parlando con Beppe Severgnini fa il punto della giornata politica, con un focus sul M5s.

 

"I grillini sono i più dilaniati. Ma sono anche i più importanti visti i numeri che hanno in Parlamento - premette Lilli la rossa -. Voteranno sulla loro piattaforma Rousseau come hanno fatto anche altre volte. Tu ti aspetti sorprese?", chiede a Severgnini.  Ma prima di attendere la risposta, la Gruber riparte: "Oggi l'ultima delegazione ricevuta da Draghi è stata quella del M5s. Al termine ha parlato Vito Crimi e non Beppe Grillo. E Crimi ha quasi dato per scontato l'appoggio, nonostante il voto su Rousseau. Ha detto che contiamo sull'intelligenza collettiva. Whatever it means, mi vien da dire. Chissà cosa voleva dire: che la maggioranza dei loro iscritti deve dire sì a un governo Draghi?", conclude la Gruber. 

 

Insomma, la conduttrice parafrasa il "whatever it takes" di Draghi e lo usa per sfottere Vito Crimi e la sua ultima supercazzola sulla piattaforma Rousseau. Giornata da incubo, per il grillino.

 

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