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Enrico Mentana a Tagadà: "Ancora elementi di incertezza". Draghi, "il perimetro" salta all'ultimo?

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“Ci sono ancora degli elementi di incertezza, non sull’esito ma sulla tempistica e sul perimetro”. Così Enrico Mentana ha commentato in collegamento con Tiziana Panella a Tagadà gli ultimi sviluppi sul governo di “alto profilo” che Mario Draghi sta preparando non senza fatica. Fino a quando il Movimento 5 Stelle non decide cosa fare, neanche l’ex presidente della Bce può sbloccare la situazione: “Parliamo comunque di un gruppo parlamentare che tra Camera e Senato conta un terzo esatto, non si può che aspettare. Il problema è che i grillini sono come l’Unione Sovietica descritta da Churchill, un enigma avvolto da un mistero con sopra un punto interrogativo”. 

 

 

Secondo Mentana è però da escludere che non si possa formare il governo Draghi in caso di voto negativo sulla piattaforma Rousseau: “Nel caso i 5 Stelle potrebbero spaccarsi in governisti e non governisti, fare un pezzo dentro e uno fuori. Mi sembra evidente anche dalle parole di Grillo che in molti vedono prospettive positive del tentativo di Draghi, anche se qualcuno è ancora orfano di Giuseppe Conte. C’è una componente del Movimento che organizza il vaffaday per poi approdare all’astensione, è come buttare la bomba atomica per fare l’armistizio, politicamente non ha senso”. 

 

 

Sulle tempistiche, però, neanche il direttore del Tg di La7 è in grado di dare risposte certe: “Questo davvero non lo sappiamo. I politici hanno sempre collaboratori che sussurrano qualcosa, adesso c’è Draghi, che sta succedendo là dentro? Non lo sappiamo, è diventato complicato saperlo”. 

 

 

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