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Antonio Maria Rinaldi, "ma ve li immaginate ora i tedeschi?". Sorpresina in tasca, la Merkel che dice? Occhio a questa foto

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Mario Draghi premier. Già, l'ex presidente della Bce. Quello insomma che, quando era al vertice dell'Eurotower, firmava gli euro, questo prevede la prassi. Quel Mario Draghi che l'euro di fatto lo ha salvato, con il celeberrimo "whataever it takes". E su Draghi e sulle banconote firmate (ne abbiamo tutti il portafogli pieno, provate a darci un occhio) dedica una riflessione Antonio Maria Rinaldi, europarlamentare della Lega che recentemente, anzi solo poche ore fa, in un'intervista al Foglio, ha derubricato la sua vecchia battaglia per l'uscita dalla moneta unica a una "ipotesi di scuola".

 

Su Twitter il leghista rilancia un'immagine con due banconote da dieci euro. Una firmata da Draghi, appunto, e una del nuovo corso, firmata da Christine Lagarde, successore al vertice della Banca Centrale Europea. E Rinaldi, tra il serio e il faceto, si interroga: "Ma ora valgono di più quelli firmati da Draghi o Lagarde?", si chiede riferendosi alle banconote. Dunque, Rinaldi aggiunge: "Mai avrei immaginato un tedesco e un olandese con in tasca una banconota firmata da un premier italiano...", conclude sornione aggiungendo una serie di emoticon con risate a crepapelle.

 

Già, una piccola rivincita, per il nostro Paese. Certo rivincita simbolica, ma assai gradita da Rinaldi. I falchi tedeschi e olandesi, d'ora in poi, avranno nei loro portafogli firmate da Draghi, premier italiano a cui le cancellerie dei paesi rigoristi guardano certo con rispetto, ma anche un pizzico di sospetto: la sua determinazione è arcinota. E ora quella determinazione, si spera, sarà usata in toto per difendere i nostri interessi. Insomma, un osso durissimo. Per tutti...

 

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