Massimo Galli si auto-candida al Cts: "A disposizione". E sui "reparti invasi" si corregge: "Espressione un po' colorita"

venerdì 19 febbraio 2021
Massimo Galli si auto-candida al Cts: "A disposizione". E sui "reparti invasi" si corregge: "Espressione un po' colorita"
2' di lettura

A Massimo Galli, infettivologo del Sacco di Milano, non dispiacerebbe entrare nel tanto discusso Comitato tecnico-scientifico: "Se ci fosse bisogno sarei a disposizione, ma sto bene anche al mio posto", ha detto in un'intervista a La Stampa. Negli ultimi giorni Galli è stato travolto dalle polemiche per aver detto "Ho il reparto invaso dalle varianti". Dichiarazione poi smentita dal suo stesso ospedale: "Tali affermazioni non rappresentano la reale situazione del presidio". L'infettivologo adesso torna sui suoi passi e confessa: "Ho usato un'espressione colorita, ma sono anche irritato da continue domande su questioni ovvie. Il problema è che tutti, compreso io, vorremmo essere liberi, mentre finché non affronteremo seriamente la pandemia non ne usciremo. È da dicembre che col mio gruppo di ricerca approfondiamo le varianti perché avevamo intuito che sarebbero diventate un problema".

Matteo Bassetti durissimo contro Massimo Galli: "La differenza tra un medico in corsia e chi si considera esperto"

Rissa tra virologi. Volano gli stracci tra due degli esperti più visibili. Due esperti che da tempo hanno posizio...

Secondo l'esperto, infatti, il pericolo variante c'è e non si può negare: "Tra due settimane sarà chiaro a tutti che la variante inglese sarà prevalente, mentre ora è solo un dato di laboratorio". L'infettivologo, poi, ha rivelato anche di sentire spesso il ministro della Salute Roberto Speranza: "Da qualche giorno mi onora delle sue telefonate e di seguire alcune mie indicazioni, ma non vorrei sembrasse che me ne vanti". Nello specifico, Galli al ministro ha consigliato di mettere su un sistema nazionale di analisi delle varianti e di posticipare la  vaccinazione dei guariti, che hanno già una forma di immunità. Argomenti che l'infettivologo va ripetendo da tempo, insomma: il pericolo delle mutazioni e l'immunizzazione di chi si è già infettato. 

Massimo Galli smentito dal suo ospedale: "Nessun reparto pieno di nuove varianti Covid". Il Sacco contro l'infettivologo, è un caso

L'ospedale Sacco smentisce Massimo Galli, infettivologo di punta dell'istituto milanese in prima fila nella lott...

Le regole ora in vigore in Italia per contrastare il coronavirus con tutte le sue varianti, però, non sarebbero adeguate secondo l'infettivologo: "Purtroppo il sistema a colori non diminuisce sufficientemente il contagio e la vaccinazione va a rilento per il ritardo delle forniture". Il primario del Sacco, comunque, non è per l'opzione più rigida: "Il lockdown duro è l'ultima spiaggia, perché penalizza l'economia e funziona solo se dura a lungo. Bisogna provare una via intermedia per circoscrivere i focolai, rilevare le infezioni nelle scuole se le si vogliono tenere aperte e vaccinare al massimo con l'aiuto di tutti, primule a parte".

Coronavirus, il primo morto in zona rossa a Bollate: alle radici del maxi-contagio, dettaglio inquietante

Nella nuova zona rossa di Bollate, alle porte di Milano, c’è la prima vittima della variante inglese del co...