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Coronavirus, Massimo Antonelli lancia l'allarme: "In terapia intensiva età media più bassa"

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Il coronavirus non ci fa ancora vedere la luce in fondo al tunnel. A mettere guardia sui nuovi rischi è Massimo Antonelli, membro del Comitato tecnico scientifico. È lui con un'intervista al Corriere della Sera a definire ulteriori linee di restrizioni: "Anche gli spostamenti motivati da comprovate esigenze di qualsiasi genere dovrebbero essere ridotti al minimo all’interno dell’Italia, per non parlare dei viaggi all’estero, da evitare".

 

 

Per l'esperto sono ancora lontani i festeggiamenti visto e considerato che la curva dei contagi non accenna a diminuire. Anzi - conferma - "ci sono segnali di risalita, attualmente contenuta". Preoccupano in particolare le varianti del Covid-19 che potrebbero seguire lo stesso percorso della Gran Gretagna: "Queste sono destinate a diventare predominanti come è accaduto. Non avere una popolazione sufficientemente immunizzata ci esporrà al rischio". Il caos vaccini fa infatti discutere tutto. Oggi come oggi l'Italia, e l'Europa in generale, è carente di dosi. Una situazione da imputare ai "ridimensionamenti" dalle case farmaceutiche. 

 

 

In sostanza, è la conclusione di Antonelli: "Non è tempo di ritorno alla normalità" sottolinea per poi aggiungere come l’età dei ricoverati in terapia intensiva si sia abbassata: "Sì, ora l’età media è di 60 anni, rispetto ai 65-70 dello scorso anno. Il Sars-CoV-2 colpisce tutta la popolazione. Bisogna capire quanti casi sono dovuti alle tre varianti inglese, brasiliana e sudafricana". Non solo, "in alcune regioni il tasso di occupazione dei letti ha superato il 30 per cento". Una cifra che non fa dormire sonni tranquilli.

 

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