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Vaccino, Marco Damilano a Tagadà: "I governi ricattati dalle case farmaceutiche"

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La vaccinazione della popolazione contro il Covid è una delle priorità assolute del governo di Mario Draghi. Purtroppo, però, i tagli e i ritardi nelle consegne da parte di diverse aziende farmaceutiche contribuiscono a rendere la campagna vaccinale molto lenta. Anche Marco Damilano, in collegamento con Tagadà su La7, ha espresso i suoi dubbi sulla questione vaccini e soprattutto sui contratti stipulati dall'Unione europea: "Noi non conosciamo i dati contrattuali, non ci sono sanzioni per l’inadempienza, ma sappiamo che gli Stati hanno contribuito alla ricerca".

 

 

 

Citando un articolo del Corriere della Sera, poi, Damilano ha ricordato che "l’Ue ha speso 2 miliardi e mezzo per implementare la produzione dei vaccini, ma i brevetti restano comunque in mano alle case farmaceutiche, quindi i governi nazionali sono ricattati dalle case farmaceutiche, diciamolo pure senza tanti giri di parole". Dito puntato contro le Big Pharma, insomma.

 

 

 

Il direttore de L'Espresso ha fatto riferimento anche alle tante promesse del ministro della Salute Roberto Speranza: "Ha detto che entro l’estate tutti gli italiani saranno vaccinati e che arriveranno 50 milioni di dosi nelle prossime settimane. Purtroppo sono parole che abbiamo sentito anche all’inizio di dicembre rispetto al primo trimestre del 2021, quello che si sta per concludere. E purtroppo quelle previsioni e quelle stime non si sono avverate, anche per l’inadempienza delle case farmaceutiche".

 

 

 

 

 

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