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Nicola Porro, scivolone su Jamal Khashoggi: "Mercante d'armi? Mi scuso, un errore mostruoso"

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"È stato un errore mostruoso". Con questa premessa Nicola Porro si scusa con tutti i suoi lettori. Colpa di una notizia apparsa sul suo sito www.nicolaporro.it, dove si dava spazio a Jamal Khashoggi, editorialista del Washington Post ucciso dal regime saudita. Qui però Khashoggi è stato definito un "mercante di armi". "Alla mia piccola redazione e al sottoscritto - spiega il conduttore di Quarta Repubblica - è sfuggito". Poi la firma del Giornale definisce quanto accaduto grave, "per di più nei confronti di un giornalista ucciso mostruosamente. Non posso che scusarmi". In realtà l'articolo è di Carlo Andrea Bollino, prof ordinario di Economia all'Università di Perugia.

 

 

Bollino il 2 febbraio pubblicava sul sito di Porro l'articolo "Gli 8 misteri sull'embargo all'Arabia Saudita". Ma è al punto 4 che scivola: "Khashoggi non era solo un giornalista ma anche un mercante di armi e nessuno di noi sa ancora veramente cosa è successo". Tra i primi a notare l'errore il Fatto Quotidiano che, per sua ammissione, dice di aver scritto a Porro attraverso Twitter senza però ricevere risposta. "Non ho visto quel tweet, purtroppo", ha giustificato il conduttore quei 30 giorni intercorsi tra la notizia e le scuse.

 

 

Per Porro non è il primo scivolone. In onda su Rete Quattro il giornalista si era scusato con Sergio Mattarella. Il motivo? Mentre Alessandro Sallusti parlava della centralità avuta da chi era al Colle all’epoca dei fatti riguardanti la condanna a Silvio Berlusconi, dietro apparivano le immagini dell'attuale presidente della Repubblica. Un errore visto che all'epoca c'era Giorgio Napolitano

 

 

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