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Selvaggia Lucarelli: "Vaccino ai giornalisti". Guido Crosetto: "Datele la mia dose"

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È ancora rissa social tra Guido Crosetto e Selvaggia Lucarelli. Tutta colpa della richiesta dell'ordine dei giornalisti di privilegiare la categoria nella vaccinazione contro il coronavirus. Una proposta che ha trovato la firma del Fatto Quotidiano d'accordo. "Non chiedo il vaccino - premette la Lucarelli - però questa cosa che i giornalisti siano nella lista delle categorie non utili a detta degli stessi giornalisti mi dispiace. In questo anno di paura, siamo stati noi a raccontare alla gente cosa succedeva, a denunciare, siamo stati non utili. Necessari". Evidentemente non la pensa allo stesso modo il fondatore di Fratelli d'Italia che non fa attendere il proprio commento: "Date il mio vaccino (sono persona particolarmente a rischio) a lei. Anche se non lo chiede......Vi ha avvisati".

 

 

Come Crosetto sono in tanti a prendere di mira le parole della Lucarelli, il caso ha sollevato un polverone sui social, dove domina l'hashtag #VaccinoAiGiornalisti. Effettivamente ad oggi tra le categorie in lizza per il vaccino ci sono gli over 80, il personale della scuola e le Forze dell’Ordine. Mentre il governo si appresta a identificare cinque nuove categorie prioritarie in base all’età e alla presenza di condizioni patologiche. Ad esempio la dose anti-Covid potrà essere somministrata anche alle persone estremamente vulnerabili e di età compresa tra 70 e 79 anni. Insomma, tutti soggetti o in prima linea contro l'emergenza o ad altissimo rischio. 

 

 

Soggetti nei quali la Lucarelli aggiungerebbe anche i giornalisti. La motivazione non tarda ad arrivare e la concede lei stessa ai suoi "oppositori". "È già una categoria che gode di poca (pochissima) stima e spesso a ragione - cinguetta -, però forse bisognerebbe ricordare ogni tanto l’utilità di questo mestiere". E a chi le chiede quali giornalisti abbiano mai detto di essere "non utili", lei replica: "Molti. Ci sono direttori e giornalisti che hanno scritto “non mi piace la proposta di dare priorità ai giornalisti” ritenendo che sia prioritario vaccinare per esempio studenti, cassiere o badanti". Forse perché soggetti a stretto contatto con le persone.

 

 

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