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L'aria che tira, Gianrico Carofiglio sperimenta il vaccino italiano: "Cos'ho provato nella notte", testimonianza pesante

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Gianrico Carofiglio ha deciso di offrirsi volontario per la sperimentazione del vaccino ReiThera, prodotto sul suolo italiano. Il noto scrittore ha raccontato a Francesco Magnani - durante un collegamento su La7 con L’aria che tira, attualmente “orfana” di Myrta Merlino - che sensazioni ha provato nelle 24 ore successive alla somministrazione del vaccino sperimentale. “Sto benissimo, ho avuto solo qualche sintomo lieve - è stata la testimonianza di Carofiglio - un po’ di dolori muscolari nella notte, questo forse fa supporre che si sia trattato del vaccino e non di un placebo. Il giorno dopo ho preso una Tachipirina e mi è passato tutto”. 

 

 

Ma perché un uomo come lui, prossimo ai 60 anni (che compirà il 30 maggio), ha deciso di prestarsi a questa sperimentazione? “Io vivo di e con le parole, sono fondamentali per le nostre vite individuali e collettive, però ci sono dei momenti in cui si ha la sensazione di voler partecipare in maniera più attiva, cercare di fare qualcosa. Ma cosa? Non riuscivo a trovare la risposta, poi è successo che una decina di giorni fa stavo chiacchierando un mio amico Infettivologo di vecchia data”. 

 

 

E quella telefonata ha finalmente offerto a Carofiglio la risposta che cercava: “Mi ha detto che si sarebbe occupato di dirigere uno dei gruppi che stanno sperimentando la fase 2 di un vaccino di produzione italiana. Quindi mi è venuto completamente naturale chiedere di offrirmi volontario”. 

 

 

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