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CartaBianca, sospetto di Federico Rampini sull'origine del Covid: "La verità? Quando in Cina aprono gli archivi di Stato"

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E mentre la pandemia procede, la Cina tace. Ancora sconosciuta infatti l'origine del coronavirus che probabilmente dal mercato di Wuhan si è sparsa in tutto il mondo. Eppure per Federico Rampini la verità sul Covid non arriverà mai, a meno che qualcosa a Pechino non cambi. "Io mi auguro che un giorno ci sia un cambiamento di sistema politico in Cina e aprano tutti gli archivi di Stato, ma credo che dovrò aspettare a lungo", ha esordito a Cartabianca nella puntata del 20 aprile.

 

 

Qui, nel salotto di Bianca Berlinguer, si è parlato ancora una volta dell'emergenza in corso. In particolare della sua misteriosa origine. Proprio qualche mese fa l'Organizzazione mondiale della sanità ha indetto un'indagine per vederci chiaro. Risultato? Nulla di certo. L'unica potrebbe essere quella legata a una presunta origine animale, anche se non si sa di quale esemplare si tratti, molto probabilmente pipistrelli o pangolini, e che "è altamente improbabile che il virus sia fuoriuscito da un laboratorio di Wuhan", prima città focolaio dell'epidemia di Covid-19 all'inizio dello scorso anno.

 

 

 

Una tesi che però la Cina rimanda al mittente puntando il dito contro gli Stati Uniti. Per Zeng, ufficiale cinese del CDC, il virus è stato realizzato in un laboratorio di ricerca biomedica dell'esercito americano nel Maryland. Insomma, è l'ennesimo depistaggio. Nel giorno della sentenza dell'Ema, agenzia del farmaco, su Johnson&Johnson su Rai 3 si è parlato anche di vaccini. Sull'argomento il corrispondente estero di Repubblica pare avere le idee chiare: "La Food and Drug Adm. prenderà la sua decisione su Johnson & Johnson venerdì. Qui negli Stati Uniti c’è una sovrabbondanza di vaccini Pfizer e Moderna, siamo molto avanti con le vaccinazioni, la metà della popolazione ha ricevuto almeno una dose". L'esatto opposto di quanto si sta verificando in Italia, dove il via libera dell'antidoto Janssen raccomandato per gli over 60 rischia di peggiorare la già grave situazione.

 

 

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