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CartaBianca, Matteo Bassetti sullo stop a Johnson & Johnson: "Non vorrei che dietro ci fosse una guerra commerciale"

Matteo Bassetti a #cartabianca

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Non sono certo i tavoli all'aperto di un ristorante a far aumentare i contagi. Ne è convinto Matteo Bassetti che era ospite ieri sera 13 aprile da Bianca Berlinguer a CartaBianca su Rai 3. "All’aperto, nel weekend, dov’è il problema se mettiamo dei tavoli fuori da un ristorante, in modo ordinato, facendo lavorare i ristoratori?", dice il direttore della clinica di Malattie infettive dell'Ospedale San Martino di Genova: "Il clima ci aiuta e in alcune zone potremmo già farlo". L'importante è che le riaperture vengano "pianificate seguendo una road map."

 

 

Semmai il vero problema è la campagna vaccinale e i vaccini stessi. In merito alla vicende del siero di Johnson&Johnson, sospeso dalla Food and Drug Administration, Matteo Bassetti osserva che "abbiamo perso di vista l’obiettivo. Dobbiamo guardare i benefici del vaccino". Anche perché, prosegue l'infettivologo, "Johnson&Johnson viene bloccato per sei effetti avversi su nove milioni di vaccinati". Quindi il sospetto: "Non vorrei che dietro questa decisione ci fosse una guerra commerciale".

 

 

Invece "il nostro obiettivo è vaccinare tutte le persone deboli e anziane. Si è perso di vista il beneficio. Ricordate che per ogni tipo di farmaco esiste un effetto collaterale", sottolinea Bassetti. "L’importante è che sia minore del beneficio. Con la certezza dei numeri dico che i vantaggi dei vaccini sono maggiori degli effetti secondari e spero che l’Europa non si accodi all’America che ha bloccato in via cautelativa Johnson&Johnson".

Anche perché, conclude l'infettivologo, gli americani, a differenza dell'Italia e dell'Europa hanno "hanno milioni di vaccini Pfizer e Moderna, noi no". Insomma, conclude Bassetti, "loro hanno la pancia piena, noi vuota. Attenzione, se qualcuno non li vuole li prendiamo noi”. Come dargli torto. 

 

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