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Selvaggia Lucarelli contro Giletti e Sgarbi sul caso Grillo: "Tr***, rapporti orali e posizioni sessuali, così difendono la vittima?"

Selvaggia Lucarelli

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"Quando si parla di vittimizzazione secondaria e di ulteriori abusi a cui la vittima viene sottoposta dopo i fatti denunciati, bisognerebbe aggiungere alla lista anche 'la tua storia finirà da Giletti'": parole al veleno quelle che Selvaggia Lucarelli usa per parlare della trasmissione Non è l'Arena, in onda la domenica su La7. Nel mirino della giornalista del Fatto Quotidiano c'è soprattutto il modo in cui il programma ha affrontato il caso di Ciro Grillo, il figlio del fondatore del M5s accusato di stupro insieme ad altri tre ragazzi. 

 

 

 

La critica della Lucarelli parte dagli ospiti di Giletti, primo fra tutti Vittorio Sgarbi, secondo il quale la donna deve essere rispettata, non violentata. "Giletti annuisce compiaciuto, dimenticando un particolare: neanche un anno fa, l’ospite per il quale le donne sono esseri angelici, veniva portato via di peso dalla Camera dopo che aveva dato della tr**a e della stro**a a Mara Carfagna e alla deputata Bartolozzi", scrive la Lucarelli. 

 

 

 

Alla giornalista, poi, dà fastidio anche il sospetto del conduttore sui tempi delle indagini, che sarebbero state chiuse dopo l'arrivo del governo Draghi, dunque post Bonafede, ex ministro grillino della Giustizia. "In realtà, chi conosce i tempi della giustizia sa bene che due anni di indagini per un caso complesso come questo tra intercettazioni e molti testimoni ascoltati, sono la norma". Infine la Lucarelli bacchetta il suo collega per "la sua dimostrazione di solidarietà alla presunta vittima": "Ha mostrato a tutto schermo i passaggi più intimi della testimonianza, tra descrizioni di rapporti orali e posizioni sessuali".

 

 

 

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