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Matteo Bassetti frena sul vaccino cinese: "I dati non sono straordinari, perché ora preferisco quelli occidentali"

 Matteo Bassetti

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Avviata dall'Ema la procedura di valutazione del vaccino cinese contro Covid-19 Vero Cell, sviluppato da Sinovac Life Sciences. Una notizia che non fa fare i salti di gioia a Matteo Bassetti che a riguardo nutre qualche dubbio: "È una ulteriore possibilità" nella lotta al virus "ma i dati di efficacia non mi sembrano straordinari. Vedremo cosa deciderà l'Ema. Al momento mi interessa più Curevac e gli altri vaccini occidentali". Il direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova all'Adnkronos si è detto parecchio cauto.

Ottimista anche su quanto accaduto a Milano, in piazza Duomo, dopo la vittoria dell'Inter dello scudetto. Per Bassetti, nonostante in molti temano il peggio, non si può paragonare i festeggiamenti di Milano al contagio esploso dopo la partita Atalanta-Valencia del 2020. "Allora eravamo nel pieno dell'epidemia sotterranea e tra 40mila persone un 10 per cento era positivo probabilmente. Il rischio c'è, ma quello di Milano è un esperimento", ha detto chiaro e tondo in una intervista a Il Giorno, "se tra 10 giorni non avremo un aumento significativo dei contagi, potremo dire che all'aria aperta non c'è alcun pericolo. Quella baraonda, però, era da evitare".

In migliaia infatti i tifosi che si sono riversati per le vie del capoluogo lombardo, creando il panico generale. In tanti infatti temono che l'assembramento possa avere parecchie ripercussioni a livello di contagio. Lo stesso Fabrizio Pregliasco ha messo le mani avanti: "Gli effetti delle riaperture, delle feste clandestine e di assembramenti come quello dei tifosi dell’Inter si vedranno tra 14 giorni, da metà maggio in poi: temo che ci sarà un incremento dei casi, non una nuova ondata ma un’onda di risalita". 

 

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