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Pietro Senaldi a L'aria che tira: "La giustizia è un tema divisivo? Anche il Ddl Zan lo è, eppure si insiste"

Pietro Senaldi

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Myrta Merlino mostra in diretta a L'aria che tira, su La7, nella puntata di oggi 7 maggio la prima pagina di Libero che titola sulla Giustizia. In studio si parla del referendum sulla giustizia di Radicali e Lega e il direttore Pietro Senaldi quindi commenta: "L'88 per cento degli italiani non ne può più di questa giustizia, dei pm che si indagano tra di loro. La giustizia è crollata". Il direttore ricorda che ieri si è commemorata la figura del giudice martire e apolitico ucciso dalla mafia Rosario Livatino.

 

 

"E il presidente Sergio Mattarella non ha proferito verbo", attacca Pietro Senaldi. Del resto, "quanto è distante la figura di Livatino dallo spettacolo che offrono oggi le Procure?", si chiede il direttore di Libero. "L'inchiesta sulla Loggia Ungheria, i magistrati che si accusano tra loro, le liti tra le Procure", rposegue Senaldi. "Ma quanto sono caduti in basso....".

Quindi la Merlino fa notare che forse il "temone" giustizia non è il caso di farlo pesare sul governo in questo momento. Che è un argomento "divisivo". Ma Senaldi ribatte: "Matteo Salvini parla di un tema divisivo? Anche il Ddl Zan è divisivo, eppure s'insiste", conclude il direttore.

 

 

Che peraltro fa notare in trasmissione che la stessa Guardasigilli "Marta Cartabia vuole riformarla la giustizia, non si può continuare a fare finta di niente", osserva Pietro Senaldi. "Come si fa a far ripartire gli investimenti con questa giustizia?", conclude il direttore di Libero. "Nessuno vuole investire se restano queste condizioni". Bisogna cambiare le cose. 

 

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